venerdì 25 ottobre 2013

Fendi in Rosso



Lancio del nuovo profumo di Fendi e si accende la diatriba con Graziano Cecchini, il futurista contemporaneo che colorò di rosso l’acqua della Fontana di Trevi e che rivendica la paternità dell’idea.



Progetto discutibile, che a molti non piacque o forse si, ma comunque l’invenzione fu la sua.
E quindi caro Monsieur Arnault (Fendi è di sua proprietà e le 5 sorelle, Paola, Anna, Franca, Carla e Alda non c’entrano più nulla da tanto tempo) magari una citazione, anche piccola, sarebbe stata cosa corretta. O almeno così vorrebbe l’artista.

Ho provato a fargli delle domande ed ecco il risultato.

E’ vero che l’acqua rossa fu tua, ma per Fendi, è stato logico dedicare il profumo a Fontana di Trevi, dopo che è stata anche ristrutturata dal Brand stesso, o no?
Che l’acquarossa sia mia non ci sono dubbi, persino il quotidiano Repubblica intitolò l’articolo: “acqua rossa nella Fontana di Trevi”.
Tutto il progetto acquarossa è appoggiato alla mia azione e l’idea di ristrutturare la Fontana, in fondo viene dopo, ed è  encomiabile certo, ma quello che stride è proprio questo girare in maniera scientifica intorno a RossoTrevi con l’accortezza di non incespicare mai in qualcosa che sia platealmente “plagio”.
Per come sono fatto, devo dire che tutto ciò mi fa sorridere, anche se di un sorriso amaro: una maison come Fendi, così attenta all’arte, non fa certo bella figura ad accaparrarsi l’idea di altri senza rendere merito all’effettiva paternità. Insomma, nella moda si parla spesso di falsificazioni ed imitazioni e poi si scivola su una buccia di banana. RossoTrevi!
E se un loro competitor mi dovesse contattare per la mia “acquarossotrevi” per Fendi sarebbe certamente un’occasione mancata!
  
Nelle tue interviste perché ti rivolgi alla Signora Fendi (quale poi?) e non a Monsieur Arnault, che è invece il diretto proprietario del Brand, ovvero colui che ha anche ristrutturato la Fontana?
Sai, nelle operazioni di marketing e comunicazione bisogna incidere sul brand e per i più il brand, fa riferimento alle sorelle Fendi e non tutti sono al corrente delle compravendite e delle proprietà effettive delle varie griffes e quando  mi rivolgo alla signora Silvia Venturini Fendi, parlo a colei che (per esempio nella trasmissione “il viaggio” di Pippo Baudo) ha annunciato per conto del marchio il restauro di Fontana di Trevi. E’ stata lei a parlarne, non Arnault che, da profondo conoscitore dell’arte, sa meglio di tutti quanto l’originale sia sempre più efficace della copia.

Ma pensi davvero di fare causa e a chi, perché sarebbe davvero difficile vincere contro LVMH.
A volte non serve passare per il giudizio di un tribunale per ottenere soddisfazione, perché è sempre l’opinione pubblica a determinare il successo o l’insuccesso di un’idea e di un prodotto.
Non sempre sono i soldi a rendere vincente una campagna pubblicitaria, così come non sempre le cose difficili sono impossibili.
Ricordiamoci che con poco più di 200 euro RossoTrevi ha fatto il giro del mondo, è su cataloghi d’arte e dopo sei anni viene ancora copiata.
Il futurismo storicamente durò circa 4 anni, ma dopo 100 anni mette ancora paura e lo si emula. Ricordiamoci di Davide e Golia.




(photo Google - Tumblr)

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