sabato 29 giugno 2013

Un accessorio di moda, sempre pieno di ricordi e d'amore.





Il sociologo francese Claude Kaufmann ha addirittura scritto il libro  “ Le sac. Un petit monde d’amour” per spiegare il singolare rapporto che lega ogni donna alla propria borsa. Pare che la scelta di un modello piuttosto che un altro significhi dichiarare il proprio senso d’identità e maggiori sono le dimensioni della borsa e più importanti diventano le responsabilità della donna.

Posso dissentire? Che so’ la solita lo so. Ma caro il mio sociologo le dimensioni (della borsa) sono soprattutto in base all’altezza (di una donna). Meglio evitare borse grandi se non si è altissime, regola della moda (e del buon gusto) che forse ti è sfuggita. E questo poco c’entra con l’identità.

Ma lasciamo perdere e andiamo avanti.
"Con il passare degli anni la borsa è diventata l’ attributo più marcato della femminilità. Paradossalmente più la donna si é  emancipata, più la sua borsa è diventata grande". E contiene un mondo, il suo.

Oggi, spiega il sociologo, le tasche degli uomini non bastano più a contenere la moltitudine di oggetti che servono nel quotidiano tra computer portatili, iPhone e iPod e la borsa si sta diffondendo anche tra il sesso cosiddetto forte. Ma la borsa degli uomini non ha nulla a che vedere con quella delle donne: "Il suo interno è deludente, povero - dice il sociologo - dentro non c'è quell'universo personale, relazionale e affettivo" che si trova invece nella borsa di una donna.
Ma caro Claude, sei un uomo pure tu e certe cose dovresti saperle, cosa pensavi di trovare in quella di un uomo, se non l’essenziale, come la loro (e anche la tua) anima?

Comunque grazie della lezione, Monsieur Kaufmann. Quindi se mi regalo un’altra It Bag va bene, giusto?














venerdì 28 giugno 2013

Inno all’estate

che non c’è.




Non so da voi, ma qui, nella Capitale fa praticamente freddo e fra poco piove pure.  

E io nonnepossopiù.

Questo week end sarei andata volentieri in piscina, non che sia pronta per la prova costume, tanto non lo sarò neanche per ferragosto, quindi è fatica inutile. Ma fa freddo che pare fine settembre e allora provo con un inno, una canzonetta, una filastrocca, un qualcosa insomma che faccia sbocciare (si può dire sbocciare?) l’estate, e il caldo assieme al sole.
Si, che l’altro giorno un mio amico, durante una chiacchierata telefonica, mi ha chiesto “che programmi hai per le vacanze?. Nulla, gli ho risposto. Ma se continua così non vado neanche in piscina sotto casa.

Che parta un inno all’estate. In coro please.










(photo Tumblr - The Sartorialist)


giovedì 27 giugno 2013

Il mio grande amore

le scarpe.






Per mia fortuna ( o disgrazia, fate un po’ voi) porto il numero più standard che ci sia e quindi trovo di tutto e mi sta bene qualsiasi modello e non ho mai fatto distinzioni né di tacco e né di stile. Perché il mio è un amore grande, di quelli veri e totali e quindi comprenderete che non posso mica scegliere.

Sempre per mia fortuna (o sfortuna) indosso tranquillamente stivaletti con tacco alto, ma proprio alto e quelli invece dall’aria casual, al décolleté, piuttosto che i sandali con plateu compreso, fino all’infradito di gomma (che porto anche d’inverno in casa, perché le pantofole  sono aberranti sia per le donne, che per gli uomini) e quando sono stanca persino le adorate Hogan (e perché siano odiate dalle fashion blogger non l’ho ancora capito). Quest’anno medito anche sulle All Stars colorate, che in estate (se magari arriva) con i pantaloni di lino bianco, sono di uno chic strepitoso.

E se qualcuno penserà che certo non sono normale, chissenefrega si potrà dire? Se lo fossi stata avrei fatto qualcosa di socialmente utile invece di guardare le sfilate in diretta streaming la mattina alle sette con il caffè in mano. E qualcuno questo sporco lavoro dovrà pur farlo. O no?




mercoledì 26 giugno 2013

Giorgio Armani


Collezione Spring Summer 2014

e che lo chic sia con noi.







In una chiacchierata informale con i giornalisti dopo la sfilata, nella sua moderna sede di Milano, Armani ha detto che la sua ultima giacca  rappresenta un nuovo concetto di classico, che è "meno rigido, più morbido e quasi destrutturato."

Le giacche sono indossate principalmente con  pantaloni affusolati. E fantastiche scarpe, anche bicolore, in uno spettacolare classico pizzo-up o in sneaker vecchio stile.

E speriamo che gli uomini imparino a portare i mocassini senza calzino. Io la vedo un’impresa assai difficile, ma nella vita sempre meglio crederci, no?












(photo Google - Youtube)






martedì 25 giugno 2013

Cosa vuol dire di preciso essere stiloso?


Sarà un nuovo aggettivo del vocabolario italiano (forse).


Chi è lo stiloso e perchè. 

E poi stilosi si nasce o si diventa? 





Quindi lo streetstyle che gira attorno alle sfilate (maschili o femminili, di pret a porter o di haute couture) che fa quasi più “colore” delle sfilate stesse,  si può considerare stiloso? Perché, diciamoci la verità, si presenzia (quasi) apposta.

Una vera passerella sulla strada a latere di quelle ufficiali. E d’inverno si vedono girare donne a gambe nude con sandali anche sulla neve, non sono certo una fautrice dei collant, per carità, ma a piedi nudi sul ghiaccio magari no. E poi tacco 12 tutto il giorno e per tutte le sfilate. Invece completi con giacca abbottonata e sciarpa compresa (speriamo di lino) anche a 40° gradi alle fashion week tra giugno e luglio.


Ma che fatica essere stilosi, no? 













(photo Tumblr)





lunedì 24 giugno 2013

Dolce & Gabbana spring summer 2014 ( e la moda uomo che verrà)






Un “grande spettacolo” fuori dal Calendario Ufficiale, perché non iscritti alla Camera Nazionale della Moda Italiana.
Queste sono le nuove regole di Patrizio Bertelli (AD Prada) in qualità di Vice Presidente della Camera. Personalmente credo che queste polemiche non facciano bene all’industria della Moda Italiana già ampiamente maltrattata e queste continue  “non coalizioni” favoriscono i francesi che continuano a fare shopping di brand e infoltiscono i Calendari di Londra e New York. Se continuiamo così, a Milano ci resta solo la Madonnina del Duomo e Cracco con il suo uovo al tartufo.

Del resto Stefano & Domenico hanno già presentato la collezione Sartoria durante la London Collections Men  il 15 giugno scorso e chissà se sarà il primo passo verso l’emigrazione.

Sabato intanto, a Milano (almeno per il momento) la collezione mens della prossima estate.  Un immaginario eroico ispirato dalla mitologia greca, con stampe degli dei Zeus e Apollo e antichi templi, indossati da  veri uomini siciliani - non modelli - che hanno sfilato su una colonna sonora di Ennio Morricone.
Alla fine della sfilata un uomo tra il pubblico è salito sulla passerella completamente nudo e con una scritta “Love” sul corpo. Il giovane uomo, di cui non si conosce l'identità, è stato subito circondato, braccato dal servizio d'ordine e allontanato.
Il tutto nella totale indifferenza dei presenti, ma su tutti i giornali. Per combinazione, bello, giovane e palestrato. E più che un matto, sembrava un modello. Ma forse sono la solita malpensante.

Comunque bravi (come sempre) e speriamo che a settembre siano ancora in Italia.










(photo Google)



sabato 22 giugno 2013

Gli Uomini e lo Stile (che non hanno)





“Scusa, ma la giacca? E no. Fa caldo”. Conversazione dell’altra sera fra me e un mio (non) amico (figuriamoci se pseudo fidanzato).

Certo, è (finalmente) arrivato il caldo e se già durante l’inverno c’era da ridere, ora è peggio. Sabato pomeriggio, o domenica mattina, tanto è lo stesso, so’ sbocciati i bermuda. E che l’orrore sia con noi.

Ma cari signori ( o preferite cari ragazzi?) per indossare i bermuda ci vuole il fisico, e basta con la storia che le donne siamo generose e amiamo lo stesso, perché non è vero. Imparate la parole dieta please e fatene una regola di vita. Grazie. Perché i bermuda con la pancetta anche no, che già senza è difficile, figuriamoci, con. E poi magari in città, anche se di sabato pomeriggio, si potranno evitare?

Alessandro (Calascibetta) mi vieni in aiuto, per favore. Tu che sei un grande professionista della moda maschile (e non solo) puoi spiegare agli uomini che i bermuda sarà meglio lasciarli perdere e che un pantalone di cotone andrà più che bene, tanto il fresco dal ginocchio in giù non risolverà mai l’afa cittadina. Forse riuscirai a farlo molto meglio di me, ne sono sicura.

Cari signori, dopo il Corriere della Sera, magari imparate anche a leggere http://www.themenissue.com di Alessandro Calascibetta.  Hai visto mai che vi torni utile.

Con l’affetto di sempre
(che potremmo morire di noia senza di voi)
















(photo Tumblr)