martedì 5 novembre 2013

Pura essenza di Fashion Blogger


Ovvero BryanBoy.


E mentre continuo ad osservare e leggere ogni blog di moda, famoso e non (ci sono quasi per il “salto”, ma sono pignola e chissà quanti imprechi mi starò prendendo da chi ha avuto la pessima idea di seguirmi nel passaggio), sono rimasta totalmente affascinata dal ragazzo filippino (32 anni) che ha più seguito di qualunque brand internazionale e di qualsiasi personaggio noto, grandi giornalisti (di moda) compresi. E così ho scoperto che è stato il primo in assoluto ad avere il blog (dal 2004), ancora prima di Scott Schuman e di tutti gli altri stra – noti.
E lo adoro. Per quanto riesca ad essere un protagonista appariscente e plateale nelle sue uscite da fashion blogger, e poi al contrario, composto e riservato nella sua vita privata, non una parola mai e da nessuna parte. Di come usi con grande ironia, il circo mediatico della moda e di quanto ci giochi, indossando di tutto, dai completi da uomo ai look da donna e scegliendo un costume per la notte di Halloween, per il quale, metafora compresa, ho riso con le lacrime.
Ovvero invece che travestirmi da Strega, mi vesto da Anna Wintour, che tanto è lo stesso. E chissà come sarà stata felice la Direttora del complimento.

Caro Bryanboy, la verità è che sei bravo e più avanti di tutti (nessuno escluso).







(photo Tumblr)


lunedì 4 novembre 2013

David Bowie Vs. Louis Vuitton


Il rocker (un vero mito, non so per voi, ma per me di sicuro) sarà il protagonista della nuova campagna di Vuitton in uscita il 7 di novembre. 


Un ballo in maschera a Venezia dove Bowie canta una dolcissima serenata alla modella americana Arizona Muse che atterra in Piazza San Marco su di una mongolfiera. Un cortometraggio di 60 secondi per i social media del brand e a seguire anche le immagini che usciranno poi a fine mese.
Ed è stupefacente come non un giornale o una rivista italiana abbiano parlato di questo (ho letto tutto su made in UK). Non voglio certo dire che sia una notizia da prima pagina, per carità abbiamo la crisi, Berlusconi (ancora) senatore e le banche che non elargiscono più danaro neanche a chi è già ricco di suo, ma in quarta, quinta o sesta pagina, si sarebbe potuto pur scrivere un trafiletto. In fondo si sarebbe parlato di uno dei più grandi interpreti della musica internazionale, mica del mio compleanno, che è pure già passato,assieme ad Halloween.

Della serie, libertà di stampa. In Italia. 






(photo Google)


lunedì 28 ottobre 2013

Per l’autunno, un rossetto nuovo


o meglio un sorriso


Facciamo che invece di un rossetto nuovo e magari rosso, forse ci sta meglio un sorriso? In questo autunno che proprio non mi piace, neanche se ci sta di mezzo il mio compleanno e pure la festa di Halloween, tanto invece del dolcetto (che fa pure ingrassare) preferisco di sicuro lo scherzo, che l’ironia mi si addice di più ed è cosa (arci)nota.
E poi il rossetto ad un certo punto, smette di essere nuovo, si consuma e passa anche di moda, vuoi mettere invece un sorriso?

Ma parlo a me stessa, mica a voi che certamente indosserete la maschera, ma per favore, fate che sia nera e di pizzo. 

E divertitevi (anche per me).





(photo Little Palstic Horses)


venerdì 25 ottobre 2013

Fendi in Rosso



Lancio del nuovo profumo di Fendi e si accende la diatriba con Graziano Cecchini, il futurista contemporaneo che colorò di rosso l’acqua della Fontana di Trevi e che rivendica la paternità dell’idea.



Progetto discutibile, che a molti non piacque o forse si, ma comunque l’invenzione fu la sua.
E quindi caro Monsieur Arnault (Fendi è di sua proprietà e le 5 sorelle, Paola, Anna, Franca, Carla e Alda non c’entrano più nulla da tanto tempo) magari una citazione, anche piccola, sarebbe stata cosa corretta. O almeno così vorrebbe l’artista.

Ho provato a fargli delle domande ed ecco il risultato.

E’ vero che l’acqua rossa fu tua, ma per Fendi, è stato logico dedicare il profumo a Fontana di Trevi, dopo che è stata anche ristrutturata dal Brand stesso, o no?
Che l’acquarossa sia mia non ci sono dubbi, persino il quotidiano Repubblica intitolò l’articolo: “acqua rossa nella Fontana di Trevi”.
Tutto il progetto acquarossa è appoggiato alla mia azione e l’idea di ristrutturare la Fontana, in fondo viene dopo, ed è  encomiabile certo, ma quello che stride è proprio questo girare in maniera scientifica intorno a RossoTrevi con l’accortezza di non incespicare mai in qualcosa che sia platealmente “plagio”.
Per come sono fatto, devo dire che tutto ciò mi fa sorridere, anche se di un sorriso amaro: una maison come Fendi, così attenta all’arte, non fa certo bella figura ad accaparrarsi l’idea di altri senza rendere merito all’effettiva paternità. Insomma, nella moda si parla spesso di falsificazioni ed imitazioni e poi si scivola su una buccia di banana. RossoTrevi!
E se un loro competitor mi dovesse contattare per la mia “acquarossotrevi” per Fendi sarebbe certamente un’occasione mancata!
  
Nelle tue interviste perché ti rivolgi alla Signora Fendi (quale poi?) e non a Monsieur Arnault, che è invece il diretto proprietario del Brand, ovvero colui che ha anche ristrutturato la Fontana?
Sai, nelle operazioni di marketing e comunicazione bisogna incidere sul brand e per i più il brand, fa riferimento alle sorelle Fendi e non tutti sono al corrente delle compravendite e delle proprietà effettive delle varie griffes e quando  mi rivolgo alla signora Silvia Venturini Fendi, parlo a colei che (per esempio nella trasmissione “il viaggio” di Pippo Baudo) ha annunciato per conto del marchio il restauro di Fontana di Trevi. E’ stata lei a parlarne, non Arnault che, da profondo conoscitore dell’arte, sa meglio di tutti quanto l’originale sia sempre più efficace della copia.

Ma pensi davvero di fare causa e a chi, perché sarebbe davvero difficile vincere contro LVMH.
A volte non serve passare per il giudizio di un tribunale per ottenere soddisfazione, perché è sempre l’opinione pubblica a determinare il successo o l’insuccesso di un’idea e di un prodotto.
Non sempre sono i soldi a rendere vincente una campagna pubblicitaria, così come non sempre le cose difficili sono impossibili.
Ricordiamoci che con poco più di 200 euro RossoTrevi ha fatto il giro del mondo, è su cataloghi d’arte e dopo sei anni viene ancora copiata.
Il futurismo storicamente durò circa 4 anni, ma dopo 100 anni mette ancora paura e lo si emula. Ricordiamoci di Davide e Golia.




(photo Google - Tumblr)

giovedì 24 ottobre 2013

Ho fatto un’altra scoperta


girovagando - curiosando - studiando sul web (lo faccio sempre quando ho tempo) ho scoperto il brand Isolated Heroes di Samantha McEwen




che neanche a dirlo sta a Londra, ed è stata premiata nel 2012 come giovane designer ai Fashion Awards.
Il brand è stato definito dalla stampa accreditata come il Lusso Street Wear. All'avanguardia e colorato, lo aggiungo io.
Inutile poi, che sottolinei la modernità della sua comunicazione, sono andata a visitare il suo meraviglioso sito su Tumblr e l’abbraccerei personalmente se potessi, perché mi sono innamorata anche della sua idea:” portare un messaggio ottimista nella moda, ma senza prendersi troppo sul serio”.


Un genietto insomma, raccontato solo nei blog inglesi, peccato (anche noi la potremmo smettere di parlare sempre di Prada e affini, e guardare un po' più lontano del nostro naso). 

Concludo con una piccola polemica (la solita) giovani designer italiani, voi invece, dove siete?









(photo Tumblr)


mercoledì 23 ottobre 2013

La It Parade


delle/dei fashion blogger. E le polemiche di questi giorni.



Premesso che non sono (e neanche mi sento) una fashion blogger (tanto sarei  esclusa a priori per l’età e soprattutto dopo questo post non mi inseriranno neanche previa bustarella) leggo anch’io le famose classifiche che stimano i blog di moda più letti e i commenti che normalmente  si scatenano a seguire, sui social e non.
E la penso così. Chiaretta (Ferragni) a parte, trovo che escludere dei blog solo perché appartenenti ad un circuito (testata, o altro) non sia espressamente corretto, perché se è vero che la classifica elenca i blog italiani più noti per numero di lettori e di popolarità, bisognerebbe dare comunicazione reale e veritiera dei migliori e senza alcuna omissione di sorta.
Eliminare i blog con testata annessa e includere invece chi, la mattina vende rose rosse in centro e il pomeriggio spiega a noi che il plateau non è più di moda, vi pare invece estremamente corretto e professionale?

Insomma cari Signori che stilate le classifiche, io trovo che ci sia un tantino (ma poco) di confusione. Voi no?





(photo Tumblr)


martedì 22 ottobre 2013

Avete presente il nulla?


Non per filosofeggiare di prima mattina, per carità, ma è davvero il vuoto.


Così, come ai tempi della scuola, oggi non ho studiato, non sono preparata su nessun argomento, perché davvero non ho avuto il tempo. Lavoro anche, l’ho mai detto? E quindi stamattina non c’è un argomento pronto e potrei dire (scrivere) come ai tempi del liceo, che non ho studiato, perché ieri pomeriggio mia nonna è stata molto male e la mamma ed io l’abbiamo accompagnata in ospedale e quindi prof capisce che non ho potuto fare i compiti.
E stamattina sono libera di scrivere del (sul) nulla, che non è certo un argomento fashion, no. Ma spesso si parla del nulla, sui treni per esempio (nelle tre ore di Freccia Rossa Roma – Milano sempre) si racconta del tempo, delle stagioni che non sono più quelle di una volta, del governo (ladro), della crisi e a finire, come la ciliegina sulla torta, anche della fame nel mondo.

Ecco, potrei parlare di questo oggi. Perché anche parlare del nulla, è molto di moda, a volte (e credo di averlo fatto). 




(photo Little Palstic Horses)